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CICERI E TRIA

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Piatto della cultura contadina salentina, di solito preparato per i festeggiamenti di San Giuseppe, pietanza protagonista delle famose "tavole" dedicate al santo. Come per le sagne, si crea una sfoglia sottile senza attorcigliarla, a parte si prepara un sughetto  con cipolla grossolana (da soffriggere e togliere) dove far cuocere i ceci già lessati. Dopo una decina di minuti si calano le sagne per far cuocere tutto insieme.  A parte poi si friggono dei pezzettini di pasta e dei pezzettini di  pancetta vegana per guarnire  il piatto fumante. Lasciare riposare il tutto per un'oretta n modo che si insaporisca maggiormente. Riscaldare con un po' d'acqua di cottura e poi servire.  

CIBO VEGANO E ARTE

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  Il cibo è per l'Arte una fonte inesauribile di ispirazione. Questo è ovviamente una necessità fisica, in primo luogo, ma diventa anche un bisogno estetico e spirituale:  gli esseri umani infatti, nel contempo, cercano anche di creare le condizioni per soddisfare la necessità di bellezza. Ed ecco che un semplice piatto di minestra si può trasformare in qualcosa di gradevole alla vista, oltre che al palato. Pertanto il cibo non è solo un bisogno primario, ma è anche materia plasmabile, da ammirare, da offrire, da percepire con tutti i sensi.  Cibo inteso come un piacere della vita, spesso accostato alla sensualità e alla sessualità. Lo testimoniano le tante locuzioni gastronomiche frequenti nella lingua italiana: mangiare con gli occhi, divorare con lo sguardo, consumare un matrimonio, nutrire appetiti sessuali e poi anche la famosa acquolina in bocca. Molti potrebbero pensare che tutto ciò non ha nulla a che vedere con la cucina vegana, spesso interpretata come una orma ...